Soprattutto se a chiedertelo sono tuo fratello e la sua futura sposa come regalo di nozze. Non un kilt, non un copricapo alternativo al tradizionale velo in tulle, non una coperta destinata ai pic-nic della domenica, ma la riproduzione del classico tessuto scozzese su una parete di circa cinque metri quadrati, in soggiorno.

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Ovviamente, sapevano che avrei preso la cosa molto sul serio. E’ iniziata così una lunga e affascinante ricerca sul tartan, in uso nelle Highlands fin dall’infinito passato e sopravvissuto a invasioni, guerre, carestie, morti (in gaelico, tarsainn significa “attraverso” – ottima metafora, mi pare, del suo aver attraversato secoli di storia), identificativo delle diverse regioni del territorio, poi dei clan che le hanno abitate, oggi simbolo di una nazione. Attualmente esistono centinaia di pattern diversi, ma il matrimonio di mio fratello mi sembrava un avvenimento più che autorevole per la creazione di un tartan ad hoc, come da tradizione.

Trama e ordito hanno diversi colori ma uguali rapporti spaziali all’interno della composizione; la loro sovrapposizione genera nuove sfumature e nuove proporzioni, che possono essere ripetute all’infinito secondo un vibrante ordine matematico.

Proprio come la trama e l’ordito di un tartan, mio fratello e sua moglie tessono equilibri perfetti che generano sfumature (e bambine) bellissime.  Insieme adorano percorrere chilometri di corsa in mezzo alla natura, meglio se montana, entrambi amano bere whisky, meglio se scozzese. Indovinate dove sono stati in viaggio di nozze.

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P.S: La loro collezione di whisky ad oggi conta circa 60 bottiglie, e una l’ho ricevuta in regalo lo scorso Natale. Non posso che fare un brindisi alla fine di questo post: al loro tartan, al loro modo di attraversare la vita, e alla prossima “sfumatura” in arrivo.

4 Replies to “Un tartan non si nega a nessuno”
  1. Grazie molte!

  2. Un tartan è per sempre 😀

  3. Un tartan fatto a mano! Magnifico!

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